Che cos’è
Per cataratta si intende l’opacizzazione del cristallino, la lente naturale interna all’occhio, che provoca l’annebbiamento progressivo della vista.
Lo sviluppo della cataratta
Sebbene la cataratta possa insorgere anche in giovane età, essa è un tipico effetto dell’invecchiamento. Il cristallino, morbido, flessibile e trasparente, comincia ad indurirsi e a cambiare colore quando l’uomo raggiunge la mezza età. Ecco perché è spesso necessario l’uso di occhiali da vista.
I sintomi
Il sintomo più importante della cataratta è una progressiva perdita della vista. Inizialmente i disagi visivi sono modesti perché l’opacizzazione del cristallino (cataratta) può essere circoscritta a piccole aree ma con il passare del tempo compaiono i seguenti sintomi della cataratta:
Generalmente la cataratta si sviluppa lentamente e senza causare dolore. Può insorgere in entrambi gli occhi, anche se di norma un occhio viene interessato prima dell’altro. Il sintomo più comune è l’annebbiamento della vista. È come se avessimo un velo sull’occhio: inutile quindi sbattere ripetutamente le palpebre per rimuoverlo o pulire le lenti degli occhiali credendole appannate! Diventa più difficile distinguere gli oggetti collocati negli ambienti poco luminosi e se siamo sottoposti ad una luce intensa (abbagliamento) proviamo una sensazione di fastidio (fotofobia). Inoltre appaiono degli aloni attorno alle sorgenti luminose. I colori ci sembrano meno vivaci e in molti casi si ha la comparsa (o se già presente, l’aumento) della miopia. Quando l’opacità del cristallino diventa molto densa non siamo più in grado di distinguere gli oggetti; in fasi molto avanzate possiamo avere la perdita anche totale della vista che però potrà essere pienamente recuperata dopo l’intervento chirurgico. Individuati i sintomi, sarà compito del medico specialista oculista, dopo un accurato esame dell’occhio, valutare le nostre reali condizioni. La visione notturna diventa difficoltosa nell’occhio colpito dalla cataratta.
Come si cura
Dal punto di vista tecnologico la chirurgia della cataratta ha fatto enormi progressi dai tempi dei nostri padri e dei nostri nonni.
Ogni anno grazie a questa procedura medica milioni di pazienti possono scegliere di recuperare un’ottima qualità visiva e migliorare il proprio stile di vita. In presenza di cataratta non esistono medicine, diete od occhiali in grado di farla regredire. Finora l’unico trattamento valido è di tipo chirurgico. Non è un’operazione da eseguire d’urgenza e può essere praticata indipendentemente dal grado di opacizzazione del cristallino quando impedisca al paziente di svolgere le normali attività quotidiane. Dopo l’intervento chirurgico le probabilità di ottenere un miglioramento della vista sono eccellenti (superiori al 97%). La presenza di altre malattie oculari può, però, compromettere il risultato finale, anche se l’operazione è riuscita perfettamente.
Il medico oculista, una volta accertata l’indicazione dell’intervento, effettua alcuni esami specialistici allo scopo di studiare nel modo più completo le strutture, le dimensioni e la morfologia oculare. L’esame ultrasonografico permette l’identificazione e la misurazione delle strutture interne all’occhio: è particolarmente utile in presenza di cataratta matura, quando cioè il cristallino è talmente opaco da impedire la visualizzazione delle parti posteriori dell’occhio. L’ecobiometria consente di misurare con precisione la lunghezza del bulbo oculare: il medico può così calcolare il potere della lente intraoculare da impiantare durante l’intervento.