Favorisce i processi di apprendimento, il reclutamento di fibre motorie, il lavoro percettivo e di ricerca dell equilibrio in un unico armonioso processo che solo l’ambiente microgravitario dell’acqua e l’attento lavoro del fisioterapista possono ottimizzare, sfruttando fra le altre cose, l’effetto della spinta idrostatica, della resistenza idrodinamica oppure l’effetto delle turbolenze che tendono a destabilizzare alcune posizioni assunte da un corpo in immersione.
Consente di risperimentare la verticalita’ in una tridimensionalita’ dello spazio circostante, spesso precluso a chi ha limitazioni funzionali.
Riguardo al metodo A.S.P., si possono delineare numerosi vantaggi in questa scelta terapeutica. Innanzitutto la prevenzione dei danni secondari alla riduzione del movimento/ all’immobilità, ossia le limitazioni articolari e gli accorciamenti muscolari strutturati.
L’ambiente caldo e microgravitario della piscina riabilitativa, unitamente al lavoro svolto dal fisioterapista, consentono la riduzione delle rigidità causate dal dolore, il rilassamento muscolare, nonché il recupero del ROM in tempi notevolmente ridotti rispetto ad altre metodiche riabilitative. Inoltre l’acqua rappresenta uno stimolo sensoriale tangibile rispetto all’aria: oltre a fornire un supporto concreto alla massa corporea immersa, manderà continuamente afferenze sensoriali al SNC coinvolgendo sia gli esterocettori, sia i propriocettori nella ricerca di un equilibrio equilibrio e di una coordinazione necessari a mantenere gli assetti o per svolgere movimenti Grazie alle proprietà intrinseche dell’acqua e al lavoro sequenziale proposto insito nel Metodo A.S.P., poi, si otterrà un miglioramento dei tessuti ipossiemici, edematosi, soggetti a stasi sanguigna e linfatica. In acqua ,la dove possibili, si potranno far compiere esperienze senso-motorie con meno dolore , andando ad agire anche sulla sfera motivazionale ed emotiva del paziente.
Infatti, attraverso la ricerca di assetti facilitanti, il fisioterapista indurrà il paziente, soprattutto con modalità di esecuzione lente, a compiere dei movimenti con meno dolore o perlomeno con minore aspettativa di sentirlo. Sarà possibile far percepire e compiere al paziente le diverse fasi che compongono un movimento spaziale o un passaggio posturale sfruttando la parziale assenza di gravità.